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Dove non mi hai portata – Maria Grazia Calandrone
Apro così Settembre e questo diario di personali riflessioni letterarie con una citazione! Un breve richiamo ai cassetti della memoria affollati di pagine rapite e scomposte desiderose di riaffiorare, dialogare, prende luce e colore. Nella premessa a “Figlie e madri”, la grande e conosciuta scrittrice Joyce Carol Oates sceglie come esergo i versi di Anne Sexton: “Una donna è sua madre/ Questo è l’essenziale”. Il silenzio sospeso, racchiuso dallo spazio vuoto di pura tradizione editoriale, animato visivamente sulla pagina dall’assenza di forma, di caratteri, delinea e accende i contorni timidi e sfumati di un dubbio… No, «una donna non è sua madre», riflette Oates a pochi caratteri di distanza, e…
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Elsa Morante – La Storia – Uno scandalo che dura da diecimila anni
Quando, come da abitudine, ho pensato di condividere con mia madre i pensieri che avevo su questo libro, con incosciente superficialità, ingiustamente ed egoisticamente ho esordito dicendo: “Mamma sto leggendo un meraviglioso libro su una donna, Ida, che durante la guerra rimane da sola con due figli, Nino e Useppe e si trova ad affrontare paure, miseria e povertà… la casa crolla sotto le bombe … lei è mezza ebrea, richiamata da un indissolubile legame di sangue alla vita del Ghetto, mentre attorno la guerra imperversa e dolore fame e distruzione assalgono, soffocando” ma già dopo il suono delle prime, poche parole mi sono arrestata, scossa e risvegliata da una…
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Il sergente nella neve – Mario Rigoni Stern
Tra le diverse esperienze formative che si può avere la fortuna di sperimentare da piccoli, tra i silenziosi ed ospitali banchi di scuola di un piccolo paese di montagna a 800 metri di altezza, ve ne sono alcune così uniche e preziose che finiscono per diventare parte del nostro vissuto al punto che le si porta generosamente con sé per tutta la vita. Con Mario Rigoni Stern per me è andata proprio così. A lui, infatti, devo moltissimo come persona, come montanaro, come insegnante e scrittore. Al pari di molti studenti delle medie della mia generazione, classe ‘90, conobbi “Il sergente nella neve” a scuola, all’età di 11 anni grazie…
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Un anno sull’Altipiano – Emilio Lussu
Non ho potuto fare a meno, terminata la lettura per motivi universitari de “La guerra bianca” dello storico inglese Thompson, di riprendere tra le mani un classico italiano della letteratura di guerra, quello di cui Mario Rigoni Stern ha detto: “Tra i libri sulla Prima guerra mondiale “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu è, per me, il più bello”. Impossibile non condividere il giudizio di un accreditato Rigoni Stern, scrittore di un’opera del calibro di “Il sergente nella neve”. Per la concisione, l’assenza di retorica, la spoglia bellezza delle frasi, l’empatia che pervade le pagine e, non da sottovalutare, il filo di ironia che forse è servita al giovane Lussu…
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Americanah – Chimamanda Ngozi Adichie
Non tutta la letteratura si somiglia. È un’affermazione banale? Può darsi, ma dietro c’è una grande verità. A volte leggendo capita di immedesimarsi nei protagonisti. Addirittura, succede di riuscire a comprendere le motivazioni che rendono così meschino l’antagonista o il killer di un giallo. Se da un lato ci si adatta alle storie dei personaggi, altre volte cuciamo e ricamiamo su di loro i nostri abiti. C’è però una porzione di letteratura ribelle, una scossa che sconvolge ogni schema e approccio alla lettura, la letteratura post-coloniale nigeriana. Il miglior regalo che letteratura possa fare è aiutare a cambiare prospettiva. Abituati a guardare la realtà attraverso una certa lente, con un certo occhio…