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Un’anima a lungo fuori catalogo: Alba de Céspedes – Nessuno torna indietro
Si sa, talvolta, di tanto in tanto, qua e là, leggendo, navigando tra le pagine, attraversando lo spazio bianco tra le righe per incontrare il nero inchiostro delle parole accadono strani fatti, solitamente inattesi o casuali. Fatti che aprono i polverosi ed arrugginiti cassetti della libreria della memoria e fanno riaffiorare alla mente, all’improvviso, come lampi di luce nel nero della notte, nebbiosi ricordi… ricordi depositati lì… piccoli frammenti di vita, scatti, girati di pochi secondi, attimi rubati, strappati e salvati allo scorrere della vita da inscatolare e conservare, abbandonati o forse solo dimenticati. Una sottile e ruvida pagina bianca, la prima di tante, un titolo e un autore solleticati…
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Sangue giusto – Francesca Melandri
Un fugace ed impercettibile battito di ciglia, un brevissimo istante, un attimo e la vocale A fluisce libera, scorre limpida e netta, le labbra si serrano per far detonare il suono secco, la lingua solletica nervosa il palato per produrre un simpatico attrito e di nuovo batte contro i denti, rallenta, si ferma, tentenna un attimo, torna indietro, prende la rincorsa, accelera e le labbra si incontrano sfiorandosi … la parola è proferita: Ambaradan, am/ ba/ ra/ dan. Un suono gioviale, giocoso che assume quasi i connotati del fiabesco, di una formula magica, invocata chissà dove chissà quando per trasformare qualcosa in qualcos’altro, per far sorridere un bambino, una sorta…