Tre Stelle per Sempre - Maddalena Malcangio
Nuove ‽enne

Tre stelle per sempre – Maddalena Malcangio

È un po’ come quando sei depresso: non lo capisci subito, ti ci vuole un po’ di tempo per renderti conto di stare veramente male.
Qualche mese fa, dopo settimane intere di malattia, ho capito di essere affetta dal “Blocco del lettore”.

Mi sono subito sentita meglio dopo averlo capito, compreso ed accettato: come quando hai quel dolore al gomito che non passa mai, e dopo una bella risonanza, ti svelano la diagnosi.

Ero anche così entusiasta di esserci arrivata per conto mio!

Ovviamente non m’è bastato il sapere di cosa fossi affetta per guarire all’istante! Anzi…

I “Cinque consigli facili per sapere cos’è e come uscirne in fretta” pescati svogliatamente dal pentolone magico del web, sempre pronto a dispensare consigli e rimedi, mi hanno fatto ridere, anzi, no, piangere e disperare.

Ho iniziato ad ammalarmi a fine dicembre, sullo scoccare dei rintocchi che segnano con decisione l’arrivo del nuovo anno, in seguito a quella comparsa dei sintomi che rendono tangibile, toccabile e palpabile il sogno di tante giovani donne: la maternità.

Nausea e vomito mi hanno accompagnato per mesi e quello stato di malessere fisico, di inappetenza e disgusto che non mi abbandonava mai non ha investito solo il mio corpo, turbando la mia mente, ma anche la lettura.

Avevo la forma più virulenta di malattia, ne ero certa …. non riuscivo a seguire, come da piccoli non si seguiva il professore. Mi distraevo continuamente, pensavo a tutt’altro.

Rimanevo lì, ferma, per ore, a fantasticare con il libro aperto tra le mani, appoggiato sul ventre, e lo sguardo fisso sullo stesso punto: una lettera, una virgola, un piccolo spazio tra le parole.

La mente assente.

Restavo lì, così, apatica, impassibile di fronte a quel muro di scritte così lontane, distanti ed incomprensibili fino a che non ritrovavo ristoro in un tanto bramato sonno riparatore.

Il libro, qualunque esso fosse, puntualmente e lentamente scivolava dalle mani richiamato in basso dalla forza di gravità mentre la matita che tengo sempre incastonata tra una pagina e l’altra, fedele compagna e testimone delle confusionarie note a margine e degli appunti di una vita, cadeva a terra con quell’inconfondibile rumore di plastica che tintinnava ripetutamente e ritmicamente richiamandomi all’ordine.

Chiudevo allora il libro amareggiata, accarezzavo malinconica la copertina ricordando con nostalgia letture passate e depositavo il testo sulla pila dei non letti.

La pila della vergogna avevo iniziato a soprannominarla …

“Leggerò una parola, forse domani”

E quel domani finalmente è arrivato grazie al libro “Tre stelle per sempre” che porta la firma di Maddalena Malcangio, scrittrice il cui nome non sarà nuovo a chi tra voi bazzica qua sulle pagine di questo mio piccolo spazio che mi riservo di chiamare blog.

Maddalena, infatti, è anche l’autrice di Volevo un ultimo bacio.

Poche pagine di questo libro dalla copertina stellata sono bastare a riportarmi alla mente:

 

È solo il tuo nome che m’è nemico, e tu sei te stesso anche senza chiamarti Montecchi. Cos’è Montecchi? Non è una mano, un piede, un braccio, un volto, o qualunque parte di un uomo. Prendi un altro nome! Cos’ è un nome? Ciò che chiamiamo rosa, con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo, così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella cara perfezione che possiede anche senza quel nome. Romeo, getta via il tuo nome, e al suo posto, che non è parte di te, prendi tutta me stessa.

 

Chi non ricorda questi versi di Shakespeare?

Hanno lasciato indelebile nel tempo la traccia di un amore tormentato, disperato, totale. Ma la colpa se così si può dire di Romeo e Giulietta, era quella di appartenere a due famiglie differenti e rivali. Una semplice e banale questione di nome insomma, eppure i due innamorati vivevano nella stessa città, parlavano la stessa lingua, pregavano lo stesso Dio e sognavano un amore eterno. E il nome è un dettaglio, la rosa non cambia il suo profumo se la chiamassimo con un altro nome così come Romeo se si fosse chiamato con un altro nome, sarebbe rimasto comunque lui. Ma per le rispettive famiglie questo non aveva importanza, l’apparenza era più importante della sostanza.

E se questo Romeo Montecchi fosse musulmano, magari proveniente da un paese come l’Egitto, e se Romeo invece dell’italiano parlasse arabo e si chiamasse Tom, cosa succederebbe nella società multiculturale e globalizzata dell’oggi ?

Maddalena scrittrice e poetessa, classe 1989, laureata in lingue e Letterature Straniere Presso l’Università degli studi di Bari, assessore al turismo e all’emigrazione presso il comune di Canosa di puglia all’interno del suo romanzo che ha tutti i risvolti del romance con grande capacità, sotto la superficie patinata di una semplice storia d’amore, da romanzo rosa , ha dato invece voce alla tematica dell’amore intra-culturale, tra persone di paesi, culture, tradizioni e lingue diverse.

L’autrice ha saputo esprimere, dentro ad una storia romanzata e accattivante da un punto di vista sentimentale, un fenomeno sociale che sta coinvolgendo l’Italia, il popolo italiano e più in generale l’Europa. Le pagine hanno sicuramente analizzato il fenomeno scrutandolo dalla serratura della porta, osservando in maniera silenziosa la sfera privata, lontano dalle considerazioni storico-politiche inevitabilmente legate alla sfera sociale, indagando e rintracciando le origini del sentimento amoroso fino al raggiungimento delle profonde radici culturali.

Il romanzo della scrittrice, calato come sempre in una contestualizzazione storica e sociale impeccabile, che ci porta addirittura a ripercorrere da vicino il periodo delle “Primavere arabe” è un libro attuale in un oggi ove le relazioni sentimentali intra-culturali ancora giovani, incerte, inesperte – tanto da suggerire e animare interrogativi ed incomprensioni – hanno scarsa voce letteraria, non hanno topoi né eroi di riferimento, non hanno ancora trovato un’identità e per questo una collocazione dignitosa tra gli scaffali delle nostre librerie.

“Tre stelle per sempre” è la storia d’amore di Laura una giovane ragazza del sud Italia e di Tom un giovane egiziano. I due si incontrano su un sito social. Presto la loro amicizia si trasforma in sentimento che si manifesta soprattutto come una mancanza alimentata da una distanza fisica e a tratti culturale difficile da colmare.

È un amore fatto spesso di parole, di aggettivi il loro, di caratteristiche e di categorie declinato secondo i quattro casi della famiglia, della cultura, della religione, della lingua.

Nella lingua araba esistono più di cento parole per descrivere i vari stati dell’amore. In “Tre stelle per sempre”, Maddalena  Malcangio sembra volersi  impossessare di ognuno di questi termini perché, più di ogni altra cosa, la sua opera racconta un percorso di conquista, di scoperta, la storia dell’appropriazione di una cultura, di una città, di una lingua, di un sentimento.

Ha sicuramente gettato in queste 301 pagine, tutte di trama, una luce nuova, diversa, sulle relazioni miste offrendo un ampio spiraglio di apertura e libertà nei confronti dell’altro, del “diverso”, del nuovo.

Un punto di vista che nel corso della narrazione cambia prospettiva passando dagli occhi di lei a quelli di lui, dall’Italia all’Egitto tagliando di netto, trasversalmente il testo e confrontandosi con più lingue, anche con il linguaggio evocativo della poesia, poesia che con le sue leggi metriche apre i ventotto capitoli che compongo l’interno libro e sottolinea pensieri ed avvenimenti liberando stati d’animo, sentimenti ed emozioni, una carezza di dolcezza e puro sentimento adagiata tra le pagine.

 

“Amore controcorrente.

Cattiveria, ipocrisia e apparenza nutrono questo mondo

dove ciascuno recita il suo ruolo.

Sentimenti consumistici,

parole denudate,

“Ti amo” sciupati troppo in fretta,

relazioni in vetrina.

Eppure il nostro amore sopravvive,

autentico come il miele

di un lungo operato

delle api,

puro come un bambino appena nato,

sincero come una preghiera

senza la pretesa di avere

nulla in cambio,

senza paura di invecchiare

seppur terreno secco e assetato

che solo tu puoi innaffiare.

Un amore che

sfiora l’impossibile,

insegue la felicità,

anela l’eterno.

Un amore che desidera solo

amare e sentirsi amato.

Ancora un po’.

Ancora per sempre.”

 

L’identità è una casa aperta qualcosa che dà e riceve e questo nello scorrere del racconto emerge con forza e chiarezza. Qualcosa che si apre all’unicità e alla diversità degli altri individui, qualcosa di unico che allo stesso tempo assomiglia a tutti gli altri.

 

“ <<Qui è tradizione dare al primogenito lo stesso nome del nonno paterno; mio nipote ha il nome di entrambi i nonni, paterno e materno>>

<< “Anche da noi in Calabria, e in generale al sud Italia, c’è la cultura di chiamare il primo figlio maschio come il nonno paterno […] << Davvero? Siete arabi allora! >>

 

Un mosaico di volti, di culture, di tradizioni – quella italiana e quella egiziana – si delinea tra le pagine descritti con dovizia di particolari sfruttando tutti i cinque sensi per trascinare il lettore per mano al confronto e alla scoperta dell’altro.

 

“Tutte le donne si mettono in fila sul tappeto e cantano quello che suppongo sia un inno, un misto tra una canzone e una preghiera, che concludono emettendo la zaghroutah, un suono vocale tra il canto e l’ululato che viene praticato dalle donne in tutto il Medio Oriente e alcuni Paesi Africano. È il suono che esprime felicità e immensa gioia e viene di solito eseguito in occasione dei matrimoni, per celebrare una nascita o altre importanti occasioni di gioia. Le donne si portano le mani davanti alla bocca, come se la volessero coprire; quindi fanno oscillare velocemente la lingua ai lati della bocca o dei denti con una sequenza rapida creando un suono smile a Lololololololeeeeey […]

 

Con la sua scrittura Maddalena ha messo in evidenza il fatto che i valori fondamentali della coppia sono universali, costitutivi di ogni rapporto di fiducia e di amore: a partire dalla forza, dal coraggio e dalla convinzione  che questo sentimento debba essere costantemente contrattato e condiviso.

Un tipo di amore il loro e quello di tutte le coppie miste che deve essere calato nella coscienza sociale e collettiva, non può avere una dimensione privata, non può chiudere le porte di casa e negare l’accesso al mondo, non può parlare un’unica lingua, non può evitare lo sguardo degli altri, non può sfuggire alla questione identitaria e merita dunque di essere conosciuto e riconosciuto e per farlo ha bisogno di essere spiegato, supportato e raccontato.

Con questo testo si fa un appello a tutti coloro  che amano e che si amano, rivendicando l’amore come sentimento di libertà e di coraggio figlio della conoscenza, della tolleranza, della fede e di una certa dose di destino.

L’amore è un sentimento che esige una libertà interiore e a sottolineare e rafforzare il messaggio il libro si apre con una dedica lasciata cadere come un semino in una pagina vuota …

“All’amore che esiste e resiste a dispetto del tempo e delle difficoltà.

Un semino che non può che germogliare in ognuno di noi …

 

Tre Stelle per Sempre - Maddalena Malcangio
Tre stelle per sempre - Maddalena Malcangio
Tre stelle per sempre - Maddalena Malcangio

 

EDITORE: opera pubblicata direttamente dall’Autore tramite la piattaforma di Selfpublishing  Youcanprint (2003)

NUMERO DI PAGINE: 301

GENERE:  Romance

Ringrazio la scrittrice per la copia

ACQUISTABILE ONLINE SU:

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