I giorni passano sempre troppo infretta quando facciamo quello che amiamo e i ricordi arrivano così, come una pioggia improvvisa inzuppandoti di passato e malinconia.
Penso spesso a Parigi, più spesso di quanto vorrei e dovrei!
La mia prima volta in quella città è stata un groviglio di emozioni indescrivibili che nessun logo ha saputo destare. Mi sono sentita a casa! Ogni angolo di Parigi ha avuto il suo irresistibile fascino. E l’ho vissuta a pieno.
Parigi è una carezza di zucchero a velo. E’ un reticolo di strade che si rincorrono a incorniciare favolosi bistrot, timide piazze e decine di meravigliose opere architettoniche che ti fanno subito invidiare il favoloso mondo di Amelie Poulain. Non è la Tour Eiffel a soprendere, ne la maestosa Senna, quello che ti emoziona a Parigi è la sensazione di un amore denso e palpabile. Sedotta da piccole botteghe e mercati nascosti scopri che perdendoti tra quello che non appartiene ai “giri obbligati” si respira quell’ atmosfera magica e un po’ fiabesca, rinchiusa, per anni, in pellicole invecchiate e fotografie consumate.
Ricordo di essermi lasciata rapire dagli eleganti edifici, affascinare dalle pasticcerie travestite da gioiellerie, dalle strade acciotolate, dai caffè che vi si affacciano e da quell’atmosfera da Belle Epoque che sembra essere rimasta identica, intonsa da oltre un secolo, con i suoi caffè chantant, le vie illuminate da lampadine elettriche, il fascino dei treni nelle stazioni e le prime automobili. Il tempo sembra essersi fermato lì, ad un epoca non vissuta, appena letta!
Ho trovato i miei luoghi a Parigi!
La amo, amo la sua atmosfera così romantica e libertina, i bar con i tavolini stretti e traballanti dalle lunghe gambe affusolate, il profumo, la musica, le crepes strabordanti di cioccolata che ti scottano le dita, da gustare passeggiando e l’assurdo e inconsueto paradosso tra traffico e quiete, tra ricchezza e povertà.
Amo Place della concorde al mattino quando si tinge di arancione e il dolce profumo di pane fresco e croissant si sprigiona per le strade, risvegliando lo stomaco. I bateaux-mouches cominciano a solcare assonnati le calme e scure acque della Senna solleticandole appena mentre in lontananza i venditori del mercato di Aligre decantano a gran voce la qualità della frutta e della verdura.
Infiniti angoli nascosti, quasi surreali, che ti soprendono continuamente e inaspettatamente colorandoti di emozioni… di questo è fatta Parigi, pezzi di storia, di persone, di magia, di vita che si intrecciano davanti ai tuoi occhi e ti entrano dentro.
L’arte che ho respirato a Parigi è quella di strada… artisti bohémiens che disegnano sulle rive della senna come se il tempo di Monet non fosse mai passato paesaggisti, ritrattisti di Montmartre. É un mondo magico, perfetto, sognante, pieno di voci, di movimento, di luci e colori. Pieno di uomini e donne con trascorrono le giornate con le mani macchiate di pittura, con le dita stanche, consumeta dalle corde e dai tasti di uno strumento e sorridono felici.
Non esiste Parigi senza Place des Vosges con i suoi caratteristici e rotondeggianti portici e a Place Vendome mi sono seduta sul muretto, proprio di fronte al Ritz e sono rimasta lì con il mio amorato pain au chocolat incantata ad osservare le persone: il conciege, gli autisti, le auto a sognare e godere della mia semplicità, la felicità in fondo risiede nelle piccole cose e da quel giorno ne sono certa più che mai.
Ogni cosa di questa città aiuta a sognare … su ogni ponte esattamente nel mezzo mi sono fermata e mi sono meravigliata del come tutto potesse essere così fantastico, speciale e romantico.
I negozi sono raccolte di roba antica, quella che piace a me, di abiti appartenuti a chissà chi, di bambole, ceramiche, libri ingialliti e rilegati. Il fascino del tempo mi toglie il fiato e il profumo dell’antico mi inebria. Il profumo dei libri dovrebbero imbottigliarlo!
E le barche casa, le barche-ristorante?
Meravigliosi artefatti, ville galleggianti ricche di bizzarri ma armoniosi dettagli che ho fotografato e conservato da mille prospettive diverse.
Parigi è quella città che regala emozioni te le incarta con premura e fa in modo che quando le porti a casa e le scarti accuratamente e poi le appendi, siano sempre li, ancora intatte come quando le hai vissute.