Parole
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Parole

Oggi penso alle parole…

Curioso l’universo delle parole…

Le nostre parole hanno tante facce e tante maschere, si travestono spesso…

Parole pesanti come pietre e parole leggere come nuvole, parole che feriscono e parole che guariscono, parole che affondano e parole che salvano, parole che infliggono dolore e parole che regalano amore.

Non ho mai creduto alla neutralità delle parole. E voi?

Che le parole abbiano un peso o meglio lo debbano avere, per me non è un luogo comune. É realmente così, un dato di fatto, una constatazione amichevole.

Ogni parola porta con se dei significati, precisi, univoci ed inequivocabili e quando il senso viene mal intepretato o mal espresso allora le parole si trasformano in proiettili, in appuntite frecce da scagliare a tutta velocità.

Il mio pensiero oggi va quindi a loro, alle parole.

Alle parole dette, a quelle non dette, ai silenzi, a quelle mal pesate e mal pensate.

Mi guardo in giro, osservo, ascolto… io sono fatta così… e mi accorgo che non riusciamo più a dare un senso alle parole. Ma come è possibile?

Con il passare degli anni hanno perso il loro scopo, sono diventate talmente leggere e presenti da perdere ogni legame, ogni contatto con quel che davvero rappresentano.

Si dice qualunque cosa…sì la dice troppo e troppo facilmente, in qualunque circostanza, senza badare alla forma, alla tara, o, peggio ancora, senza saperla di doverla fare in nome del rispetto…. sì per il rispetto, quello sconosciuto…

Ne sono sicura abbiamo ingiustificabilmente perso il valore delle parole.

Capita, in occasione delle conversazioni più assurde, accese, concitate ed ingiustificate di snocciolare parole, frasi taglienti che non hanno grandi periodi elaborati, avverbi ponderati, aggettivi pacati o tanti giri. Sono poche, pungenti, dirette, fredde, trapassano il petto e arrivano al cuore ad un ritmo forsennato.

All’inizio forse di fronte ad un discorso poco tollerabile, a frasi irripetibili e a parole logoranti, ci indignavamo, ci arrabbiavamo, cercavamo spiegazioni ma poi, per molti è subentrata l’abitudine, l’amica della quotidianità che tutti conosciamo bene. e con il passare del tempo abbiamo magicamente scoperto che in nome della libertà si può dire davvero tutto e il contrario di tutto, anche nell’arco dello stesso giorno, per non dire della stessa ora.

Che si può raccontare una cosa e rimangiarsela, rivestirla, modificarla, arricchirla, colorarla, stravolgerla e negarne il senso nello stesso istante in cui la si pronuncia.

Ed è così che non facciamo più caso al peso e al senso delle parole.

Le parole hanno perso il loro peso ed io spesso le immagino come tanti aquiloni colorati in mano ad inesperti bambini. All’improvviso per una distrazione sfuggono al controllo, volano via, e noi siamo lì, fermi, inermi, imbalsamati, paralizzati, con il naso all’insù per vederli allontanarsi in cielo come tanti puntini colorati.

Oggi anche le parole più pesanti e taglienti, quelle che lapidano una persona, la giudicano, la sporcano, la infamano, quelle urlate in faccia con spudorata violenza e veemenza una volta pronunciate diventano aquiloni colorati, nuvole soffici, leggere.

Nessuno ci bada più.

Dietro alle parole non c’è più un volto, una responsabilità, un pensiero, un timido perchè, una bizzarra idea, un’assennata opinione, un progetto.

C’è il nulla, la rabbia, l’insofferenza, la frustazione, l’abitudine, la gelosia, la noia…

Le parole scritte e quelle dette sono importanti, sempre, almeno per me.

Lo devono essere …. vanno amate, rispettate, pesate, ponderate, gestite, elaborate e prima di uscire dalla bocca devono fare un giro per il cuore!

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