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1° Novembre
All’ ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?” Ugo Foscolo, I sepolcri. Riecheggiano nella mente antiche e colte reminiscenze letterarie, in questo rigido e raccolto mese di novembre, dedicato al ricordo dei defunti, nel varcare il ferroso e monumentale cancello del Cimitero di paese; luogo di riposo, nel suo significato etimologico, ma in realtà luogo di dolorose nostalgie e di lacrime, nel sentire comune. Eppure, soprattutto in occasione della ricorrenza dei morti, i Cimiteri si accendono, si animano, tornano a vedere bambini, ad ascoltare voci, a interpretare storie, a raccontare volti, a parlare di vita: le tombe adorne di fiori…
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Un bell’incontro
I begli incontri così mi piace affettuosamente definirli … Sono incontri che regalano carezze e abbracci, riscaldano il cuore, accendono la giornata, incontri che colorano le ore di una tonalità calda, avvolgente, lucente e rassicurante; spesso sono dei delicati e profumati fiori di primavera che sbocciano nel deserto dei minuti, verdi oasi inaspettate dopo un lungo cammino e una arsura intensa, caldi raggi di sole di una fredda e timida giornata invernale. Sono manifestazioni di volti consumati, di sorrisi gioviali, di parole nuove che scaldano il cuore, ravvivano gli animi, che danno ristoro all’anima e infondono fiducia e coraggio. Sono una irruzione di Vita nella monotonia del tempo, nella tristezza…
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I maglioni della nonna
Quando la vita rallenta il suo folle ritmo ed i pensieri ed i gesti quotidiani cessano il loro andamento così pressante ed incalzante, ti sorprendi a vivere istanti di raccoglimento, di silenzio, di profonda solitudine, grazie ai quali resti in compagnia di te stesso, insieme al vissuto che ti porti sulle spalle, con la vita passata e con i giorni che ti sei lasciato dietro e dentro. È in quei momenti che percepisci il vuoto delle persone che ci hanno lasciato, raccogli nella memoria le loro immagini e senti nell’anima la nostalgia della loro presenza e dell’affetto che ci ha legato. Provi le vertigini dell’abisso che ti abita, percepisci in…
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Fiducia
Come ogni mattina sono lì, seduta distrattamente davanti alla tv, ancora assonnata, a gustare velocemente il primo pasto della giornata. Il programma di una rete locale trasmette alcune pubblicità d’altri tempi … sorrido … “Io di lei mi fido” diceva un figurante della pubblicità della Galbani nei famosi anni ’60 a Johnny Dorelli, che con pacata e compiaciuta fermezza rispondeva: “Calma la fiducia è una cosa seria, che si dà alle cose serie…”. Concordo pensando a uno dei miei proverbi preferiti “Fidarsi è bene e non fidarsi è meglio”. “Non mi fido di nessuno”. Quante volte l’ho detto o pensato! Io e la fiducia in fondo abbiamo un rapporto davvero…